3 MOTIVI PER CUI IL COACHING È LA PROFESSIONE DEL FUTURO

coaching Sep 24, 2018

Il primo: il Coaching sta diventando pervasivo, si sta cioè proponendo, all’interno delle professioni basate sulla relazione d’aiuto, come risposta in vari e diversi ambiti della nostra vita.

Una volta si parlava del Coaching solo nel contesto sportivo, ora c’è il Business Coaching, l’Executive Coaching, il Life Coaching, ci sono Coach che si occupano della sfera relazionale e sentimentale, ci sono Coach finanziari, Coach alimentari, Coach spirituali…

Gli ambiti di intervento si stanno ampliando e questo significa che anche le possibilità di applicazione si moltiplicano.

Il secondo: da qui ai prossimi 5 anni molte delle professioni che oggi svolgiamo spariranno dal mercato, pensate che, secondo il Report Mercer Global Talent trends study 2018, in Italia un ruolo (aziendale) su 5 non esisterà più.

Molte persone dovranno reinventarsi e per farlo avranno bisogno di un Coach.

Il Coaching, infatti, può aiutarti a scoprire e incrementare le tue risorse interne, a sfruttare e rendere produttivi i tuoi punti di forza,  ma soprattutto il Coaching si fonda sull’orientamento all’azione.

Ciò significa che attraverso il Coaching non solo avrai la possibilità di conoscere meglio te stesso ma riuscirai anche a mettere in pratica tutte quelle azioni necessarie a raggiungere i tuoi obiettivi.

Inoltre quelle stesse persone colpite dal cambiamento del mercato potrebbero decidere di diventare loro stesse coach mettendo a disposizione degli altri l’esperienza acquisita in tanti anni di lavoro, unendo quindi le loro competenze professionali alla tecnica del Coaching.

Il terzo motivo riguarda l’impatto che la cultura digitale sta avendo sul mercato.

L’essere digital non è più opzione oggi, è un must.

E il Coaching è una professione di facile applicazione digital.

Il Coaching online sta prendendo sempre più piede in questa società basata sull’essere sempre connessi in cui non serve più muoversi fisicamente per incontrarsi.

I vari software come Skype e altri facilitano questa evoluzione e sono ottimi strumenti di comunicazione perché permettono comunque al coach di cogliere espressioni del viso, gesti e tutte quelle sfumature della comunicazione non verbale  utili alla buona riuscita di una sessione di coaching.

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